Menu principale:
.
CORSO DI INFORMAZIONE -
PER ADDETTI AI LAVORI IN AMBIENTI CONFINATI O CON SOSPETTO DI INQUINAMENTO
Programma
Teoria
-
-
-
-
-
-
-
-
Pratica
-
-
-
-
-
-
lavoratori
-
-
Durata: 8 ore (4 teoria + 4 pratica)
Per iscrizioni scrivere compila il format cliccando qui
.
G7 EXO: Un monitor di area di nuova generazione
Dopo aver trasformato il volto del rilevamento gas e dei dispositivi di sicurezza indossabili, Blackline si appresta ora a rivoluzionare un altro mercato: quello del monitoraggio di area.
Ecco G7 EXO: il primo monitor di area al mondo connesso in cloud con connettività 2G/3G/4G integrata e connettività satellitare a richiesta. Il monitor G7 EXO si connette all’accensione automaticamente al servizio Blackline Safety Cloud, avviando la trasmissione continua di tutte le informazioni di importanza critica per il sito o stabilimento.
Connettività chiavi in mano, raccolta e analisi dati e versatilità sono il marchio di garanzia delle soluzioni G7. G7 EXO è lo strumento definitivo per acquisire pieno controllo sullo svolgimento delle attività sul campo e fare la differenza, indipendentemente dallo scenario che si affronta.
Scarica la brochure
EXO IN AZIONE!!!!
.
CORSO PER ADDETTI LAVORO IN QUOTA E USO DPI ANTICADUTA
durata: 8 ore -
L'obiettivo del corso è quello di fornire competenze normative, tecniche e pratiche sulla tematica della sicurezza nei lavori svolti in quota, ai sensi del D. Lgs. 81/08, Titolo IV, Capo II, illustrando gli obblighi normativi, le misure tecnhiche, organizzative e procedure, la tipologia dei DPI anticaduta e dei sistemi di sicurezza individuale anticaduta (imbracatura, cordini, moschettoni, assorbitori di energia, sistemi di ancoraggio, etc.). Il corso prevede anche una parte pratica di addestramento all’uso dei Dispositivi di Protezione, come previsto dall’art. 77 comma 4 lett. h) del D. Lgs. n. 81/2008.
Programma
Teoria
Titolo IV capo II del D. Lgs. 81/08: concetto di lavoro in quota e obblighi conseguenti;
Uso di scale: riferimenti normativi e tecnici (D. Lgs. 81/08 e Allegato XX) e la norma UNI 131;
Titolo III -
Mezzi di protezione collettiva: ponteggi, ponti su ruote, parapetti provvisori, piattaforme di lavoro elevabili;
Il D. Lgs. n. 475/92 ed il Regolamento 425/2016/UE;
Le norme tecniche sui DPI Anticaduta;
Sistemi di ancoraggio per coperture (uni en 795);
Manutenzione e revisione dei DPI anticaduta;
Distanza di Caduta Libera, Fattore di caduta, Tirante d’aria;
Trauma da sospensione ed effetto pendolo;
Procedure di emergenza e di recupero;
Addrestramento pratico
Prova pratica di utilizzo dell'imbracatura di sicurezza;
Corretto metodo per indossare un’imbracatura anticaduta;
Equipaggiamento corretto dei DPI;
Esercitazione su utilizzo sistemi protezione individuale anticaduta.
I partecipanti al corso dovranno essere dotati dei seguenti DPI:
Imbracatura di sicurezza, connettori, con fune di trattenuta ed assorbitore di energia;
Gilet alta visibilità classe 2;
Elmetto con sottogola;
Guanti antinfortunistici per rischio meccanico;
Scarpe antifortunistiche con puntale da 200 joule.
Per qualsiasi informazione o richiesta di preventivo contattateci senza impegno al n. +39 331 4495122 oppure compilate il modulo di richiesta di contatto cliccando qui.
.
SAFETY ACTIVE SYSTEMS
Forniamo servizi di consulenza in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro a 360°:
incarichi RSPP
elaborazione DVR
elaborazione procedure di sicurezza
redazione protocolli COVID-
soluzioni per lavoratori isolati e in ambienti confinati o con sospetto di inquinamento
corsi di formazione
consulenza in caso di infortunio o provvedimenti dell'organo di vigilanza.
Per qualsiasi informazione o richiesta di preventivo contattateci senza impegno al n. +39 331 4495122 oppure
compilate il modulo di richiesta di contatto cliccando qui.
.
STORIE DI INFORTUNIO
Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute, ASL TO3
Un operaio è deceduto per asfissia a causa dell'elevata quantità di azoto presente all'interno di un'autoclave, utilizzata per la fermentazione del vino, nella quale si era introdotto per pulirla manualmente.
Nelle attività di cantina viene utilizzato sempre di più l’azoto, trattandosi di un gas inerte (nelle condizioni d’uso) che serve a proteggere il vino dall’ossidazione e a compensare la sovrapressione di CO2 negli spumanti. Ad esempio, questo gas viene pompato sulla superficie superiore del vino per svuotare un’autoclave, con pressioni fino a 6 atm per gli spumanti. A svuotamento avvenuto, parte dell’azoto permane nella cisterna e vi rimane per un tempo indefinito se non si effettuano specifiche azioni per il suo allontanamento. L’aria che respiriamo è costituita dal 79% di azoto e dal 21% di ossigeno. Per questo motivo comunemente si ritiene che l’azoto non sia un gas
di per sé pericoloso. Difatti non appartiene a nessuna delle categorie di pericolosità definite nella normativa per la classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi:
infiammabile, esplosivo, comburente, corrosivo, tossico, nocivo, irritante, sensibilizzante, cancerogeno, mutageno, tossico per il ciclo riproduttivo. Può però diventare pericoloso sulla base delle sue proprietà chimico-
Nel caso in questione, il gas viene pompato in un ambiente confinato e la sua presenza riduce la pressione parziale, e quindi la concentrazione, dell’ossigeno presente nell’atmosfera. Se in questo ambiente si introducono dei lavoratori per operazioni di controllo, lavaggio, manutenzione, c’è il pericolo di asfissia per chi inala quest’ aria.
(Azienda ULSS 9 TREVISO -
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
S P I S A L
SERVIZIO DI PREVENZIONE, IGIENE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO)
.
.
leggi il nuovo comunicato
PUBBLICATO DOCUMENTO SU LAVORI IN SOLITUDINE
CLICCA QUI
PUBBLICATE LE LINEE GUIDA SUGLI SPAZI CONFINATI DEL CONSIGLIO NAZIONALE INGEGNERI (settembre 2019)
CLICCA QUI
RISERVATO AI DISCENTI DEI NOSTRI CORSI
ACCEDI ALL'AREA RISERVATA PER SCARICARE LA DOCUMENTAZIONE DIDATTICA
CORSO ANTINCENDIO RISCHIO BASSO
CLICCA QUI
.
LA CENTRALITA' DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Gli obblighi riguardanti la Valutazione dei Rischi di cui al D.Lgs n. 81/2008 impongono al Datore di Lavoro di prendere in considerazione anche le attività lavorative svolte in ambienti confinati o con sospetto di inquinamento, nonché le situazioni di lavoro isolato. Tali condizioni di lavoro generano spesso infortuni con conseguenze gravi o anche mortali.
Tra le misure di prevenzione che possono essere adottate rientrano moderni sistemi portatili per la sicurezza di elevata affidabilità ed alto livello tecnologico introdotti sul mercato negli ultimi anni. Tali sistemi consentono da un lato di rilevare la presenza di gas nocivi o l’assenza di ossigeno negli spazi confinati, dall’altro di generare automaticamente un allarme laddove si verifichino situazioni di incidenti degli operatori (caduta, malore, etc…). Sono inoltre indispensabili laddove il lavoratore si trovi ad operare in luogo isolato.
Peraltro il D.M. n. 388 del 15/07/2003 stabilisce (art. 2 comma 5) che nelle Aziende o Unità Produttive che hanno lavoratori che prestano la propria attività in luoghi isolati il Datore di Lavoro è tenuto a fornire loro un mezzo di comunicazione idoneo per raccordarsi con l’Azienda al fine di attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.
La nostra Azienda, tramite questo sito, vuole fornire alle imprese le giuste soluzioni per ogni singola tipologia di lavoro che presenti i rischi predetti in modo da garantire la tutela dell’integrità fisica dei lavoratori anche in relazione alla evoluzione tecnologica (art. 18 comma 1 lett. z) del D. Lgs. n. 81/2008).
E’ appena il caso di ricordare che l’art. 2087 del Codice Civile impone al Datore di Lavoro di adottare tutte le misure idonee a prevenire sia i rischi esistenti nell’ambiente di lavoro, sia i rischi legati a fattori esterni e correlati al luogo in cui tale ambiente si trova.
.
LIVINALLONGO.
La pista seguita dagli inquirenti è quella del fulmine che avrebbe colpito il ragazzo mentre si trovava all'esterno, ma non si escludono altre cause quali l'ipotermia. Quel che è certo è che questa mattina in località Pralongià, nel comune di Livinallongo, non lontano da Corvara e Arabba è stato trovato il corpo senza vita di un uomo di 36 anni, lavoratore stagionale che era impegnato in un rifugio della zona come cuoco.
Daniele Del Nobile, originario di Manfredonia (Foggia) si era allontanato dalla struttura dove lavorava, il rifugio Pralongià di Corvara martedì sera e non aveva più fatto ritorno. Nella notte un forte temporale ha attraversato l'area scaricando a terra molta pioggia e molti fulmini.
Al mattino sono partiti i soccorsi che hanno ritrovato il corpo senza vita del cuoco in un prato non lontano dal rifugio nella zona sul versante veneto, però, del territorio, nel bellunese e da quel momento sono partite le indagini. La prima ipotesi seguita dagli inquirenti sarebbe quella del fulmine. Come successo pochi giorni fa durante una gara di corsa in montagna in Alto Adige anche in questo caso l'uomo potrebbe essere stato colpito da una saetta per morire sul colpo o successivamente per ipotermia, dopo aver perso i sensi per il colpo subito.
Solo i successivi accertamenti medici chiariranno la vera causa del decesso. Sul luogo del ritrovamento del corpo del 36enne si è portato l’elicottero dell’Aiut Alpin e i carabinieri della stazione di Arabba.
fonte: www.ildolomiti.it -
.
LA STAMPA del 18 luglio 2018
Morì per lo choc anafilattico dovuto alla puntura di una vespa. La vittima era un operaio di Gassino, Davide Zangara, 44 anni, sposato, padre di due figli, alle dipendenze della Boeri srl. L'uomo fu punto mentre lavorava ad un lampione, nel Comune di Brozolo. Il fatto avvenne il 20 giugno di quattro anni fa. Oggi, mercoledì 18 luglio, il legale rappresentante della ditta, Claudio Surra, 45 anni, accusato di omicidio colposo, è stato condannato ad 1 anno di reclusione (pena sospesa).
Secondo la procura di Ivrea il datore di lavoro non aveva dotato il proprio operaio della giusta formazione, l'area di lavoro non era stata visionata e, nel caso, bonificata, e soprattutto era stato lasciato da solo quel giorno, mentre lavorava a quel lampione. Un fatto grave e forse determinante, visto che alcuni giorni prima l'operaio era stato punto da una vespa e aveva avuto una reazione allergica. Il pm, a marzo, aveva chiesto 2 anni di reclusione. Oggi ha riformulato la richiesta di pena anche a fronte del risarcimento danni ottenuto nel frattempo dai famigliari della vittima.
.